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Il Convento di San Francesco di Pino - Cap Corse

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San Francescu
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Pubblicato il 30/11/-0001
Aggiornato 2201 years ago
Couvent San Francescu à Pino, le 15/08/2015Couvent San Francescu à Pino, le 15/08/2015
San Francescu

500 anni di storia del Convento di San Francesco (San Francescu)

Nel 1486, Papa Innocenzo VIII decise a Roma di costruire il Convento di San Francesco a Pino, che fu completato nel 1495, un secolo prima della costruzione della Torre di Scalu.

Convento dell'Osservanza che poteva ospitare fino a cinquanta frati, divenne poi convento francescano. Fu anche utilizzato come rifugio durante le scorrerie.

Un ordine minacciato dalla rivoluzione, ma sostenuto dai Corsi

Nel 1792, in seguito alla Rivoluzione francese, la politica anticlericale prevedeva l'abolizione degli ordini religiosi. A Pino, la popolazione locale si schierò in difesa dei frati, accogliendoli nelle loro case fino a quando la situazione non si fosse calmata, prima che potessero tornare al convento. Quasi 30 anni dopo, ancora al di fuori della legge e sotto la minaccia dei rivoluzionari, i corsi della regione si mobilitarono nel 1818 con una petizione che chiedeva il ripristino dell'ordine religioso. La petizione fu firmata da 158 persone del clero (sacerdoti) e del mondo civile, tra cui il sindaco di Pino, i sindaci di Cap Corse e i giudici di pace. L'azione fu respinta dal governo. L'ultimo francescano morì nel 1835.

Fu sotto la spinta della rinascita dell'Ordine domenicano in Francia, iniziata da Henri-Dominique Lacordaire - un religioso cattolico entrato nell'Ordine nel 1840 - che i notai, il sindaco e il parroco di Pino rimisero in discussione l'argomento. Su loro richiesta, un frate italiano (Siro di Vicopelago) venne a predicare la Quaresima nel 1854, prima di essere nominato guardiano del convento da padre Anselme Martinelli, un sacerdote toscano che stava restaurando l'ordine di San Francesco sull'isola.

Il convento riaprì a Pino come altrove in Corsica, in particolare a Niolu e Alesani. Questa tregua durò fino al 1880 e a una nuova minaccia di espulsione. Ancora una volta, la popolazione di Pino si sollevò in segno di protesta, con una petizione dei notabili contro la chiusura del convento. Questa azione diede i suoi frutti, permettendo al convento di continuare a operare fino alla successiva offensiva del governo.

Nel 1903, due anni prima della legge che separava Chiesa e Stato, la comunità religiosa era composta da una dozzina di membri, tra cui il futuro vescovo ausiliare di Ajaccio (Augustin Giustiniani). Le leggi anticongregazione (1901-1904) portarono all'espulsione dei francescani e di altri religiosi francesi. Gettati in esilio, alcuni trovarono rifugio in Italia.

Solo nel 1938 il convento fu in grado di funzionare di nuovo. Il suo giardino, Pierre-Baptiste Polverelli, conosceva bene il luogo, avendovi studiato teologia nel 1902.

Dal Convento al Collegio Serafico

Dopo secoli di offensive del regime post-rivoluzionario contro l'ordine religioso, fu infine l'avvento di un nuovo mondo, meno religioso e più materialista, a innescare una crisi delle vocazioni e, più in generale, della spiritualità.

È in questo contesto che i Fratelli dell'isola decisero, nel 1951, di aprire un Collegio Serafico nell'ormai ex Convento di Pino.

L'istituto rimase un istituto religioso, ma divenne un seminario minore destinato a formare sacerdoti o fratelli all'interno dell'ordine francescano. Nel 1955 il Collegio Serafico accolse fino a 30 studenti.

Rimase in funzione fino al 1972, da allora il convento è rimasto tale e quale, cadendo progressivamente in rovina, in balia di condizioni climatiche particolarmente rigide, tra la salsedine dei venti marini, l'umidità e la calura estiva.

L'associazione U Cunventu

Non del tutto abbandonato, il desiderio di salvare il Convento di Pino è oggi sostenuto da U Cunventu, un'associazione nata il 3 agosto 2004, il cui scopo è quello di promuovere il patrimonio del villaggio nel suo complesso, di cui il Convento è una parte importante.

Nel Lotto del Patrimonio

Nel 2018, le telecamere di France 3 hanno puntato sul Convento per il programma di Stéphane Bern, Le loto du patrimoine. Le vincite di tutti i siti selezionati sono state utilizzate per avviare un intero progetto di restauro. Un'operazione di crowdfunding ha inoltre raccolto la somma di 120.000 euro, facendo guadagnare alla Fondation du Patrimoine il 2° premio per il mecenatismo.

Dettagli dei lavori di restauro:

  • Sezione nord: struttura e impalcato: 200.000 euro
  • Sezione nord: struttura e impalcato: 200.000 euro
  • Sezione occidentale: coperture aggiuntive: 300.000 euro
  • Parte finale dei lavori di copertura: 90.000 euro

Il Convento di San Francesco in video - Produzione Olmu

Guarda il servizio di Olmu Productions sul Convento di San Francesco a Pino.

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