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Penitenziario di Coti-Chiavari

4,3/5 - 12 recensioni
Ancien Pénitencier
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Pubblicato il 11/02/2015 | Aggiornato 10 years ago
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La storia del penitenziario

Arco all'Ingresso del Penitenziario di Coti Chiavari
Penitenziario Coti Chiavari Vecchio Penitenziario Coti Chiavari Vecchia Polveriera Coti Chiavari Sommergibile Vecchia Fossa per il Letame Coti Chiavari Arco del Penitenziario Coti Chiavari

L'apertura della colonia penale di Coti Chiavari risale alla metà del XIX secolo. Fu nel 1855, più precisamente, che i primi prigionieri furono trasferiti lì via mare. Rimase operativo per poco più di cinquant'anni prima di essere definitivamente chiuso nel 1906, con i detenuti trasferiti a Cayenna.

I detenuti erano condannati a pene relativamente brevi per l'epoca, da 3 anni a talvolta più di 15 anni. I prigionieri lavoravano in uno stato di semi-libertà, supervisionati dai militari.

L'edificio è l'elemento principale di un insieme di costruzioni situate nei dintorni su una superficie di diverse migliaia di ettari, comprendente in particolare un polveriera e una fossa per il letame.

La vita nel penitenziario

Il sito è noto per il suo passato opprimente riguardo alle condizioni di lavoro e di detenzione. L'insalubrità e il ritmo di lavoro in uno stato di sottoalimentazione generale indebolivano gli organismi, soggetti a malattie. Queste condizioni cumulative causarono numerose vittime pochi mesi dopo l'apertura del penitenziario, colpite in gran parte dalla malaria. Durante questo periodo, meno di un quarto della popolazione carceraria sopravvisse.

Questo contesto particolarmente difficile incoraggiò numerosi tentativi di fuga, talvolta con la complicità degli abitanti del villaggio. Per coloro che venivano ritrovati e ricondotti al penitenziario, la sanzione voleva essere dissuasiva con 6 mesi di rigida reclusione in condizioni sanitarie tra le più deplorevoli.

Penitenziario agricolo e costruzione della diga

I primi anni del penitenziario furono dedicati alla preparazione del terreno, alla costruzione di edifici e strade per poi lavorare la terra.

Durante la loro pena, i prigionieri coltivavano e raccoglievano. Essendo il penitenziario di Coti Chiavari un penitenziario agricolo, i prigionieri costruirono una diga per trattenere l'acqua e irrigare i campi. La diga, situata a monte del Penitenziario, è stata progettata in modo ingegnoso e ha resistito al passare del tempo senza mostrare segni di invecchiamento. È stata riabilitata molto recentemente poiché i lavori sono stati completati nel 2014. L'acqua arriva ora come un tempo, riempiendo i suoi circa 25 mila metri cubi.

Il penitenziario oggi

Situato sulla strada per Porticcio, con vista sul golfo di Ajaccio e sulla penisola di Isolella, l'edificio sembra essere ora privatizzato, riservato all'affitto per l'organizzazione di vari eventi.

La storia del penitenziario di Coti Chiavari si trova nel libro di Dominique Boudon "Le pénitencier de Coti-Chiavari", pubblicato nel 2006.