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Chjesa Nera a Piève
Storia di Chjesa Nera
Situata sulle alture del comune, a sud di Piève, "A Chjesa Nera" (La Chiesa Nera) è un'antica cappella pisana del XIII secolo costruita in pietra calcarea e serpentino (una pietra verde locale tipica della regione di Bevinco), che non è senza ricordare la Chiesa di San Michele a Murato.
Il motivo per cui Chjesa Nera è lontana dal villaggio di Piève deriva dal fatto che apparteneva all'antico villaggio scomparso di Asigliani (San Nicolao d'Asigliani).
La Cappella di Chjesa Nera fu documentata da Prosper Mérimée - ispettore dei Monumenti Storici - nel 1839, che attestò la disaffezione dell'edificio fin dalla fine della Rivoluzione francese.
Costruita sul sito del villaggio medievale di Asigliani
Più in basso si trova l'altopiano di San Nicolao, dove alcuni pagliaghji e aree di grano testimoniano ancora la vita di un tempo attorno al villaggio medievale di Asigliani, progressivamente abbandonato a partire dal XVI secolo a favore di Piève, Rapale e Sorio.
Descrizione della Cappella
Pur essendo in rovina, l'edificio ha conservato le sue mura e i suoi contorni, nonché l'abside fessurata da una stretta finestra che lasciava entrare la luce. Dall'interno, si può ancora osservare una finestra strombate con un'apertura più ampia all'interno che all'esterno, tipica delle chiese e cappelle romaniche o pisane, che permetteva di ottimizzare l'ingresso della luce mantenendo una buona solidità del muro. Sembra essere inoltre presente un timpano scolpito, quella parte semicircolare che generalmente sovrasta una porta o una finestra. Qui è scolpito direttamente nella pietra di serpentino verde.
Ancora più inquietante è il foro situato al centro della Cappella, che potrebbe essere attribuito a diverse ipotesi. Potrebbe trattarsi di una cripta funeraria utilizzata come sepoltura, come avveniva nelle chiese medievali, di un luogo di deposito per eventuali beni liturgici di valore, o ancora della presenza di vestigia più antiche di un edificio religioso risalente al VII secolo.
Punto di partenza del sentiero escursionistico
Per imboccare il sentiero, recarsi alla Chiesa di Saint-Cyr, nei pressi della quale è possibile parcheggiare, quindi prendere la strada in leggera pendenza in direzione sud, fino a trovare una piccola Croce nera sulla sinistra, che segna l'inizio di questa antica mulattiera. L'itinerario non è segnalato.
Un percorso per famiglie
È un'escursione in media montagna accessibile e adatta alle famiglie, che attraversa un bosco di lecci, alcuni castagni, corbezzoli e macchia mediterranea, risalendo il torrente Codiglione, che alimenta una vasca visibile all'inizio del percorso, costeggiando antichi muri in pietra tipici della regione.
Dopo circa 40 minuti, si arriva a una pista sterrata che va risalita per circa cento metri sulla destra per raggiungere la Chiesa di Chjesa Nera. L'edificio in rovina si trova su un piccolo altopiano scoperto con un terreno di prateria secca, distinguibile chiaramente dalla foto scattata dalle alture di Murato. Da qui si può godere di una vista a 360° su tutta la valle e in particolare su Tenda, situata sulla cima.
Il percorso prevede un dislivello di 230 metri in salita, con un ritorno interamente in discesa, per un totale di circa 3,9 km percorribili in 1 ora e 20 minuti.
Un altro itinerario (più lungo) è possibile attraverso la strada di Murato, risalendo verso il Col de Bigornu, ma non è segnalato e richiede di attraversare diversi corsi d'acqua.